domenica 30 novembre 2008

I giocatori che hanno fatto la storia della Roulette

Il gioco della Roulette nei suoi tanti anni di esistenza ha visto avvicendarsi al tavolo centinaia di migliaia di giocatori, ma solo un numero incredibilmente esiguo è passato alla storia, e non grazie a delle vincite colossali, o meglio non semplicemente grazie a quelle, ma per merito della loro particolare esperienza di gioco.

Tra i più grandi roulettisti possiamo ricordarne quattro: Charles Wells, Garcia, William Jaggers e Richard Jereki. Il primo lasciò un segno indelebile alla fine del 1800, quando arrivò a Montecarlo e riuscì a portarsi via circa un milione vincendo alla Roulette; ma non finì semplicemente in questo modo, perchè quando tornò alcuni mesi dopo riuscì a ripetere l'impresa vincendo un altro milione, e alla fine, quando tornò per l'ultima volta, fu preso per un baro, e costretto al risarcimento di cifre colossali, e al carcere.

Garcia è invece il famoso autore dell'omonimo metodo, considerato una delle migliori strategie per vincere alla Roulette, con l'unico difetto di essere forse troppo onerosa da attuare. Certamente per lui che disponeva di ingenti capitali, e aveva addirittura servitori e segretari che lo aiutavano nella realizzazione dei suoi studi sulle possibilità di applicare un sistema efficace, non era di sicuro un problema.

William Jaggers era invece un ingegnere inglese che, convinto che l'usura delle roulette avrebbe creato delle irregolarità nella determinazione dei risultati, decise di sfruttare i dati ricavati dai suoi studi in proposito, per vincere delle ingenti somme. E infatti ottenne degli ottimi risultati, tanto che oggi a distanza di tanti anni da allora, per ovviare a questa imperfezione, i cuscinetti che sottoposti ad usura ne sarebbero la causa, vengono sostituiti periodicamente.

Richard Jereki agì in modo molto simile all'ingegner Jaggers, ma si tratta di un personaggio molto più recente, che vinse ripetutamente alla roulette negli anni '60, analizzando centinaia e centinaia di permanenze, e riuscendo presumibilmente a trovare dei difetti. Sebbene tutto ciò appaia piuttosto improbabile visto che le moderne apparecchiature dovrebbero essere molto più sicure ed affidabili dal punto di vista soprattutto della casualità dei risultati.

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